Introduzione

"Come scrittori di romanzi non siamo capiti".
Introduzione di Ugo Gugiatti a "L'uomo delle taverne", romanzo del Pinchet

mercoledì 12 luglio 2017

WILLIE NILE - POSITIVELY BOB - WILLIE NILE SINGS BOB DYLAN
ANNO 2017


Credo che Willie Nile abbia fatto il più grande, bello, corale, positivo omaggio a Bob Dylan che sia mai uscito nella storia della nostra musica. Questo disco la dice davvero lunga sulle qualità del rocker di Buffalo, che a 69 anni è più giovane che mai, calca i palchi di tutto il mondo e sforna la media di un disco ogni biennio sempre di qualità eccelsa (l'ultimo episodio è stato World War Willie dell'anno scorso). La grinta rock e folk di Willie applicata ai pezzi storici, alcuni addirittura epici, di Dylan, li fa diventare davvero potabili, dissetanti e godibili. Dalla tambureggiante The Times They Are A-Changin' iniziale a Blowin' in the Wind, canzoni sentite in ogni salsa, fino alla immortale I Want You - per citare le più note al grande pubblico - il respiro è più ampio, il taglio più melodico e fresco. E non parliamo del lavoro enorme fatto sugli altri brani, tanto è vero che You Ain't Goin' Nowhere ne esce come uno dei pezzi più belli, felici ed estivi dell'album, Subterranean Homesick Blues risponde alla chiamata delle radici e del cotone, ma con un ritmo ballabile. Rainy Day Woman #12 & 35 è, a mio modesto avviso, il vero capolavoro del disco, accompagnata anche da un video di straordinaria leggerezza e semplicità, in cui Willie e gli amici del gruppo si ubriacano al banco di un bar newyorkese danzando felici - o disperati, a seconda dei punti di vista - ma rivendicando il sacrosanto diritto alla giovinezza. A Hard Rain's A-Gonna Fall è vibrante, Love Minus Zero/No limit epica nella sua melodia country, il valzer di Every Grain of Sand addirittura immortale; tutte nel loro romanticismo sublimano all'estremo le capacità stilistiche dello zio Bob, rendendogli un omaggio addirittura insperato. La finale Abandoned Love non si può nemmeno discutere tanto è perfetta. Nile è accompagnato da una band in cui figura anche l'altro grande rocker e amico James Maddock alla chitarra e ai cori, Matt Hogan alla chitarra, Johnny Pisano al basso, Andy Burton al piano, Aaron Comess alla batteria, Frankie Lee al tamburino e Leslie Mendelson alle voci. Le fotografie sono della nostra Cristina Arrigoni. L'album è prodotto dal bravissimo Nile insieme a Stewart Lerman e io sono certo che rimarrà nella storia del rock come uno dei più grandi omaggi a Dylan mai realizzati. Godetene a tutto volume per tutta l'estate ed oltre.